5 FEBBRAIO – 2 APRILE 2010 • APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.30
DOROTHY CIRCUS GALLERY •
Via Nuoro,17 00182 – Roma
tel. 06 7021179 • cell. 338 9499432
– Nouar & Laura Wächter –
Il cibo con i suoi svariati colori, le sue forme mutevoli ed accattivanti, rappresentato sia nella sua
oggettività che nelle sue allusioni, è il punto di partenza da cui si può tratteggiare l’immagine di un
universo meraviglioso, un “Wonder-Food World”, degno di un posto d’onore anche nel mondo
dell’arte. E “What a Wonder-Food World” è proprio il titolo del duo-show di Nouar e Laura
Wächter, in scena alla Dorothy Circus Gallery dal 5 febbraio 2010.
Nouar è una giovane artista iraniana, laureatasi all’Art Center College of Design di Pasadena,
California, nel 2004. La sua arte è profondamente influenzata dalle illustrazioni pubblicitarie
americane della metà del secolo scorso, coloratissime, ricche di umorismo e personaggi che fanno
venir voglia di mangiarli.
Laura Wächter è invece un’altra delle scoperte della Dorothy Circus Gallery. Ha solo ventidue
anni e viene da Malaga, Spagna. E’ una talentuosa illustratrice, con un occhio molto critico verso il
mondo contemporaneo ed estremamente tagliente.“Man ist was Mann isst”. Con questo gioco di
parole, il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach, esprimeva nel 1862 il concetto, destinato a imprimersi
a lungo nella storia della cultura, secondo il quale “l’uomo è ciò che mangia”.
Nato come netta opposizione alle teorie idealiste, il motto “Noi siamo quello che mangiamo” ha
avuto molta fortuna nella storia poiché facilmente utilizzabile in molti campi dell’esistenza umana
grazie alla capillare presenza del cibo o di riferimenti in merito in ogni aspetto della vita materiale o
spirituale degli uomini.
Dal “Panem et circenses” per placare l’antica plebe romana al “Fate l’amore con il sapore” della
pubblicità televisiva, passando per le “grandi abbuffate” del cinema, il cibo si fa metafora dell’amore,
della passione, della cupidigia, dell’indulgenza e della pulsione attiva nei confronti della vita. Tutto
questo, unito alla presenza del cibo nelle occasioni sociali, private o pubbliche, e alla connessione
indissolubile con l’eros, trasforma il tema del cibo da apparente soggetto di genere a potenziale filo
conduttore di molte interpretazioni dei fenomeni della vita.
“Ho fame di te”, “il pepe dell’amore”, “gli appetiti sessuali”, “gli ingredienti del rapporto di coppia”, “la
mangiatrice di uomini” sono solo alcuni esempi di come il linguaggio usato per descrivere uno degli
elementi principe dell’esperienza umana, l’eros, si avvalga molto spesso di prestiti lessicali di tipo
gastronomico.
La Dorothy Circus Gallery è pronta ad imbandire le sua ricca tavola con una mostra irresistibile in
cui anche i palati più esigenti potranno essere soddisfatti.
VIA | dorothycircusgallery.com